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Venosa

Di antichissime origini (numerosi sono i reperti risalenti al Paleolitico), Venosa nel 291 a.C. diventa una colonia romana e i suoi abitanti acquiscono il diritto di voto e di cittadinanza.
Trovandosi sulla Via Appia, una delle più importanti strade dell'antichità, ben presto Venosa diventerà importante e florida.
La fama della cittadina è legata soprattutto al celeberrimo poeta latino Quinto Orazio Flacco, nato a Venosa nel 65 a.C.
Sede nel I sec. d.C. di una delle prime comunità ebraiche in Italia, Venosa perderà via via di importanza in seguito alla costruzione della Via Traiana (che collegherà Benevento a Brindisi tagliando fuori Venosa dai principali traffici dell'epoca) e al crollo dell'impero romano; successivamente la cittadina sarà conquistata prima da numerosi popoli barbarici e poi da saraceni, bizantini e dai normanni.

Federico II di Svevia farà edificare un castello sui resti di un fortilizio longobardo, facendone il Tesoro del Regno.
Nel 1232 Venosa dona i natali a Manfredi, figlio di Federico II e Bianca Lancia nonché futuro sovrano svevo.
In epoca angioina la città fu governata da Roberto D'Angiò; successivamente passò alla famiglia Orsini-Del Balzo, che fece costruire il castello e la concattedrale di Sant'Andrea (consacrata nel 1531).
In epoca aragonese Venosa divenne un importante centro culturale; in questo periodo visse il principe Carlo Gesualdo (noto come “Gesualdo da Venosa”), uno dei maggiori compositori del tempo.

La visita guidata di Venosa vi farà scoprire la magnifica e misteriosa abbazia della Santissima Trinità, monumento nazionale dal 1897; al proprio interno il complesso conserva una stratificazione architettonica che dall'epoca romana arriva fino a quella normanna. La Ss.ma Trinità di Venosa comprende una chiesa antica (il cui nucleo originario è costituito da una basilica paleocristiana del V-VI secolo costruita sui resti di un tempio pagano dedicato ad Imene) e una nuova (detta l'Incompiuta, in quanto la sua costruzione non è mai stata portata a termine).
Accanto al complesso è presente un parco archeologico dove, tra l'altro, è possibile ammirare la cosiddetta “Colonna dell'amicizia”,una colonna romana con capitello bizantino: secondo la leggenda basterebbe girare intorno alla colonna, tenendosi per mano, per rendere eterna la propria amicizia.
La visita continua nel centro storico di Venosa, dove, oltre ad un bellissimo borgo, si avrà modo di ammirare il castello fatto costruire da Pirro Del Balzo (al cui interno è stato allestito un interessante museo archeologico), la cosiddetta casa di Orazio e la concattedrale di Sant'Andrea, la cui costruzione è cominciata alle fine del '400 e si è protratta fino al 1714 (anno in cui è stato completato il campanile). L'interno della cattedrale è in stile tardo-gotico, con alcuni elementi rinascimentali.
Nella cripta della cattedrale è presente la tomba di Maria Donata Orsini, moglie di Pirro del Balzo, inizialmente seppellita fuori le mura della città e traslata cento anni dopo per volere dei suoi discendenti. Quando la tomba venne aperta, i frati notarono che il suo corpo era rimasto intatto per un secolo: alcuni fedeli, secondo la leggenda, toccarono il corpo della donna, traendone guarigioni miracolose.

Curiosità: il toponimo Venosa (Venusia) deriverebbe dalla dea Venere (Venus), alla quale la cittadina era dedicata.













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